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Rischio alluvioni

Il rischio idrogeologico corrisponde agti effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli pluviometrici nella rete di smaltimento delle acque piovane dei centri abitati. Tali effetti possono essere riassunti in allagamenti nel centro urbano.
Il rischio idraulico considera le conseguenze indotte da fenomeni di trasferimento di onde di piena nei tratti di fondovalle e di pianura che non sono contenute entro l’alveo naturale o gli argini delle “lame”. L’acqua invade le aree esteme all’alveo naturale con quote e velocità variabili in funzione dell’intensità del fenomeno e delle condizioni morfologiche del territorio. Tali effetti sono rappresentativi di eventi alluvionali. L’allertamento è efficace per quegli eventi considerati prevedibili ovvero quelli per cui è possibile, seppur con un certo margine di errore, effettuare la previsione. La prevedibilità dei fenomeni alluvionali è generalmente possibile quando essi siano legati ad eventi di piena che interessano le aste principali dei corsi d’acqua. Per gli altri, la previsione del fenomeno alluvionale è difficoltosa e meno affidabile.
Allo stato attuale, non sono prevedibili con sufficiente accuratezza gli eventi pluviometrici intensi di breve durata, che riguardano porzioni di territorio limitate e che risultano critici per le reti fognarie. Gli eventi idrogeologici innescati da fenomeni meteorologici localizzali ed intensi, quali i temporali e i rovesci di pioggia, non sono oggetto di una previsione, sia spaziale che temporale, di dettaglio. Inoltre, per le ridotte scale spaziali in gioco, la stessa rete di monitoraggio idropluviometrica, ove possibile integrata dall’osservazione radar, potrebbe non essere in grado di rilevare l’occorrenza di questo tipo dì eventi. Di conseguenza, la sorveglianza si esplica, oltre che attraverso una fase di monitoraggio strumentale, soprattutto mediante un’attività di tipo non strumentale (presidio tenitoriale), ovvero di carattere osservativo, che deve ricondurre all’immediata localizzazione e circoscrizione territoriale dell’evento in atto.

Lama Fascilla. Alluvione del 23 ottobre 2005
Lama Fascilla. Alluvione del 23 ottobre 2005

Il nostro comune è collocato su un territorio dal clima mite, ma anch’esso è soggetto, specialmente in questi ultimi anni, a fenomeni di piogge intense che possono riattivare i nostri tonenti asciutti “lame”, provocando allagamenti.
Il centro abitato è attraversato da un’area ad alto rischio idraulico e ad alta pericolosità di inondazione, caratterizzata da una depressione naturale (apice via La Pescara) che nasce a sud del territorio di Bitritto, attraversa I’abitato e si evolve verso la via Pagano (Cava Francone).
In Contrada Parco Vecchio vi è un’area golenale in modellamento attivo a rischio idraulico denominata “Lama Badessa” che, proveniente dal territorio di Bitetto, attraversa il tenitorio di Bitritto e si evolve verso quello di Modugno – Bari (Lama Balsignano).
In zona periferica dell’abitato vi è la “Lama Fascilla”, ad alto rischio idraulico e ad alta pericolosità di inondazione, il cui fenomeno si è ultimamente verificato nel 2005 che, proveniente dall’alta Murgia (Cassano delle Murge), attraversa il territorio di Bitritto, si evolve verso nord fino a giungere nella “Lama Valenzano”.
Dette aree sono a rischio di alluvioni “R4” (rischio alto) secondo le mappe elaborate dall’Autorità di Bacino e presenti nei vigenti PAI.

Rischio idraulico a Bitritto (AdB Puglia)
Rischio idraulico a Bitritto (AdB Puglia)

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